"Non si può rimanere in silenzio a guardare attività ed esercizi commerciali morire silenziosamente giorno dopo giorno.
Da marzo a causa del blocco totale
dei voli prima, della riduzione del traffico aereo dopo e delle attuali
limitazioni agli ingressi, la clientela è ridotta al lumicino. Alcuni hanno
chiuso completamente, altri aprono solo in determinate fasce orarie. I percorsi
interni non permettono l’accesso a tutte le attività, eppure i titolari
continuano a pagare gli affitti, seppur ridotti.
Di questo passo l’intero circuito
commerciale interno allo scalo rischia
di rimanere strangolato e di mandare a casa decine e decine di
lavoratori. Basti pensare solo al bar-ristorante, che ormai non ha più indotto
e nel quale sono impiegate circa trenta persone che potrebbero presto finire a
casa.
A soffrire maggiormente sono
soprattutto i negozi che si trovano nella parte esterna delle partenze,
interdetta al pubblico e riservata solo agli arrivi.
Si vive nell’incertezza non è stato
studiato un percorso per agevolare la circolazione dei passeggeri
nell’area commerciale, non è stata pensata un’eventuale riqualificazione
degli spazi esterni per garantire gli accessi in sicurezza. Il tutto
mentre la cassa integrazione sta per terminare e c’è chi lo deve ancora
percepire. In tanti lavoratori dello scalo si sono rivolti ai nostri uffici
chiedendo informazioni e sostegno. La preoccupazione è tanta. L’aumento dei
contagi potrebbe portare ad un prolungamento di questa
situazione per mesi, se non ad un aggravamento. Non si può stare con le mani in
mano.
Faccio appello al presidente della Regione ed a quello della
Sacal Giulio De Metrio affinché si adoperino per studiare soluzioni tali da
garantire la sicurezza dei passeggeri, ma allo stesso tempo dare ossigeno a
imprenditori e lavoratori sulle cui spalle vivono centinaia di famiglie."