La comunità dei residenti nelle località S. Minà Inferiore, Superiore,
Sorbello, Carrello, Zinnavo e S. Ermia, con l’intervento dei tecnici
(ingegneri, architetti, commercialisti, geometri e periti) della zona, si è
riunita nei locali dell’edificio scolastico di S. Minà per
discutere del nuovo strumento urbanistico di Lamezia Terme (PSC), adottato con
Delibera del Consiglio Comunale nel mese di febbraio. I relatori,
l’ingegner Giovanni Cimino e l’architetto Guido Cimino, hanno illustrato
le tavole “Carta dei Vincoli”, “Progetto urbano” e il “ REU”
(Regolamento Edilizio Urbano), relativamente alle zone interessate.
Dalle carte, fanno sapere i relatori, emerge come “le
località Zinnavo, Carrello, S. Ermia e parte di Sorbello sono interessate
dalla fascia, larga 600 metri, della ‘faglia sismica attiva’, mentre S. Minà
Inferiore, Superiore, Sorbello e le precedenti da ‘dissesto
idrogeologico, classificato in ‘Classe 4’, tranne alcune limitate aree ritenute
a rischio ‘Classe 3’. Inoltre, risulta inserito per le località più in alto,
S.Minà Inferiore, Superiore e Sorbello, il vincolo idrogeologico e forestale”.
Dopo, i professionisti hanno effettuato “una comparazione degli elaborati
del PSC con la tavola della ‘Vulnerabilità sismica’ e ‘Vulnerabilità idrogeologica’
del P.T.C.P. di Catanzaro e con le quelle del PAI (“Piano di Assetto
Idrogeologico”) della Regione Calabria, risultando in netto contrasto con
i piani sovracomunali: la faglia sismica interessa la parte a valle di S. Ermia
e non a monte come riportano le carte del Psc; il rischio idrogeologico e a
frane è di classe ‘R1’ ed ‘R2’ (quindi né ‘Classe 4’ e né ‘Classe 3’);
come da attestato della Regione Calabria, Assessorato Agricoltura e
Foreste, tutto il Territorio dell’ex Comune di Sambiase è privo ‘Vincolo
idrogeologico e Forestale’ e non come viene riportato dalle carte del Psc”.I
Cimino hanno inoltre spiegato ai presenti come “nella tavola ‘Progetto urbano’
viene annullata la fascia edificabile, prevista nel PRG, che si estendeva per
una larghezza di circa 100m da S. Minà Superiore a S. Minà Inferiore,
fino a Sorbello. Il PSC non prevede nessuna urbanizzabilità per tali
centri rurali né prevede forme di ampliamento nè di demolizione e
costruzione , dal momento in cui quasi tutto il territorio collinare è stato
vincolato con un rischio idrogeologico ‘Classe 4’,
imponendo l’ assoluta inedificabilità. Un simile quadro
normative - hanno aggiunto - impedirebbe qualsiasi iniziativa privata per lo
sviluppo e la crescita del territorio. Tale PSC impedisce ai giovani
residenti qualsiasi possibilità di costituire associazioni e/o
cooperative per lo sviluppo agricolo, agrituristico ( vista le potenzialità
enogastonomiche, paesaggiste e logistiche), ristorativo e ricettivo ( come la
realizzazione di un albergo diffuso), grazie anche alla vicinanza delle
strutture termali, balneari e siti archeologici. In un simile quadro di
vincoli la conclusione, tratta dalla comunità e da tutti tecnici presenti, è
stata una sola: ‘la morte delle contrade’ e il relativo spopolamento del
territorio”.
L’illustrazione del PSC e la discussione si sono
protratte fino a tardi e si è deciso di “presentare delle osservazioni
sui vincoli, ingiustamente e/o erroneamente posti, dandone mandato ai tecnici
relatori”. Il prosieguo dell’incontro è stato fissato per la sera di
lunedì 6 luglio alle 19:30 per l’esame delle osservazioni e la loro
sottoscrizione, visto che giorno 9 scadranno i termini di presentazione.