Lamezia
città delle Terme, così come nella titolazione voluta dalla fusione dei tre ex
comuni, suggellata dal “progetto del
compianto Arturo Perugini ??
Ebbene
si!! Ma in tutta onestà, ciò è visibile soprattutto e grazie, all’impegno della
storica famiglia Cataldi.
Quello
che manca in tutta evidenza, è la proposta pubblica!!!.
E
come dire, non si ravvisa Lamezia come città termale, dove una amministrazione
attenta investe, con un servizio di trasporti adeguato, che si impegna a dare
decoro all’area circostante, che avvia una espansione di servizi
corrispondenti, come hotel, proposte ristorative adeguate, promozioni in appropriati
circuiti turistici, ecc.
Addirittura,
la strada di accesso rimane immutata da sempre allo stesso modo; inadeguata e
non rappresentativa, stringente, inidonea e poco attuale per i tempi moderni.
Invece dovrebbe configurarsi come il biglietto da visita per giungere alle
Terme. Insomma, nessun investimento, in questi anni, ha dato luogo ad un
visibile cambiamento dell’area termale, ciò naturalmente dal punto di vista
pubblico.
Altre
realtà, come ad esempio la vicino Cosenza, città sempre più Europeistica, o la
vicino Catanzaro, in questi anni si sono mostrati avanti e moderni. Catanzaro
poi, ha attratto e realizzato investimenti strutturali ed urbanistici evidenti, investendo su strade e ponti che attraversano
addirittura Fiumi, offrendosi come momenti di sviluppo di grandi aree territoriali
per anni rimasti emargnati.
Solo
Lamezia, nel tempo, non ha inteso
pianificare, progettare e realizzare, per esempio, una strada adeguata lungo il
Bagni, collegata alle Terme e verso il mare, per favorire una idea “Mare,
Terme, Monti.” E allora oggi più che mai, c’è l'esigenza strategica di dare
giusta propulsione alla crescita delle terme, anche per sfatare i luoghi comuni
che in questi anni, sulla specifica problematica, hanno “stancato tutti” e creato
aspettative mal poste e contestuale sfiducia nei cittadini.
E’
tempo dunque di cambiare, di investire sui “gioielli esistenti” cui Lamezia
dispone, di invertire la rotta, di dare inizio, nello specifico, ad un dibattito fatto di proposte, di risorse
da ricercare, di avviare e concludere progetti, fatti di idee e di programmi,
che contengono certezze e tempi di attuazioni, sull’idea di Lamezia quale città
termale.
Sono
convinto che la nuova amministrazione, nei propri obiettivi, nelle linee
programmatiche prossime, non farà mancare, per esempio, “un avviso per un
concorso di idee”; sono certo che il consiglio comunale, non si distrarrà dalla
problematica termale, che tanto può
dare in termini di sviluppo, occupazione ed immagine alla città, e per la parte
che rappresento, non disdegnerò, il mio apporto di sensibilizzazione e di
costante pungolo, dovuto ad una città, che vede nel proprio nome, il simbolo del
termalismo, ma che poco ne beneficia.